Votacannuol, ristorante braceria di Cava de’ Tirreni a buon prezzo
Tenetelo a mente che è difficile per i non cavesi (o metelliani) ricordare il nome del ristorante braceria Votacannuol appunto a Cava de’ Tirreni. Antonio D’Amore, lo chef asador proprietario del ristorante, è appassionato della storia della sua cittadina.
E ha tirato fuori l’episodio del 7 luglio del 1460 che vide gli abitanti di Cava de’ Tirreni unici ad appoggiare gli Aragonesi nella guerra contro gli Angioini. E a salvarlo nella battaglia di Sarno. Ferrante d’Aragona, riconoscente, firmò una cambiale in bianco chiedendo di avanzare una richiesta. I Cavesi per deferenza al re non avanzarono alcuna richiesta. Ferrante, colpito dal gesto, concesse alla Città della Cava di non pagare gabelle di alcun genere. Da quel momento i Cavesi divennero i Votacannuole perché la pergamena del privilegio era arrotolato a cannolo.
Di tradizione quindi si parla anche se Votacannuol mischia cucina del territorio di un tempo e qualche invenzione. Il locale ha tutte vle sembianze di un’osteria di paese. La sala è dominata dalla brace e dal banco per tagliare la carne.
Come si mangia da Votacannuol
La carne è protagonista, ovviamente, già dai primi assaggi. Stuzzicante il maialino cotto a bassa temperatura, marinato al limone e accompagnato da maionese, misticanza e nocciole (12 €).
Un po’ fuori stagione la balls di parmigiana croccante avvolta nel pane panko, ma a queste latitudini le melanzane sono praticamente eterne (9 €). La consistenza è meno croccante di quanto il nome lascerebbe supporre.
Toccare la tradizione è sempre un terno al lotto, ma lo chef di Votacannuol si rifà alla grande con una strepitosa interpretazione della milza. Pane e milza sono l’elemento fondante della festa di San Matteo a Salerno. La componente aceto o si odia o si ama (per non parlare della milza) insieme al prezzemolo che l’accompagna. Qui viene servita in guisa di tartare con l’accompagnamento di pane croccante e con una ragionata e tenue spinta dell’aceto.
Primo piatto forte del locale sono le candele con la genovese di manzo con netta predominanza della carne rispetto alla cipolla (12 €). Gradevoli ma non napoletane per i cultori della materia (che qui trovano la ricetta).
La carne di Votacannuol entra prepotentemente in gioco con la guancia di vitello ben preparata e con un buon fondo accompagnata dalla bietola (18 €).
Dalla brace arriva una tagliata di Mora del Baltico al sangue di giusto grasso e frollatura non lunga (i prezzi della carne variano dai 40 agli 80 € al chilo) apprezzata dai commensali. La scelta è quella di assecondare i gusti della clientela locale che non ama frollature “speciali”.
Chiudiamo satolli con un paio di dolci di ordinanza.
Buono il vino consigliato, l’aglianico Evoli di Rossella Cicalese da Eboli.
Voto: 7/10
Votacannuol. Via A. Guerritore, 7/9. Cava De’ Tirreni (SA). Tel. +39327854 1833