Live | Gabriele Bonci a 4 mani con le cotture in crosta
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Che fosse una serata particolare, gli ospiti dell’appuntamento odierno del calendario delle Cene a 4 Mani organizzato da Marzia Buzzanca nel centro storico dell’Aquila, lo hanno compreso subito.
All’ingresso, una super-guantiera di sfogliatelle ricce e frolle di Attanasio, guru di un dolce simbolo della città partenopea. A portarle, ospiti napoletani dediti al mestiere di pizzaioli.
Altro guru, questa volta della carne: Roberto Liberati da Roma con ascendenze tibetane.
Tutti sono convinti che si mangerà. Lo testimonia Vincenzo Mancino DOL che aperitiveggia con le sfogliatelle napoletane.
Zuppa, sì zuppa di pecora con fiori. Agnellone della tradizione abruzzese. Alla maniera bonciana!
E questi sono gli hamburger in preparazione (!?)
E Marzia Buzzanca va a prepararsi.
C’è anche una variazione del Cavoletto di Bruxelles in crosta. E dopato. Davanti al mac di Scatti di Gusto, ecco Gabriele e Roberto in azione.
In attesa di tutti gli ospiti, ecco il menu appena stampato (sapendo che questo è il ketchup per l’hamburger)
Il Menu di Gabriele Bonci
Hamburger
Zuppa di pecora e fiori
Spezzato di coniglio
Agnello cotto al naturale con peperoni e cavolo al limone
Gelato zafferano e noci con cornetto liquido di Gabriele Bonci
Birre del Borgo (Enkir -Sedicigradi)
Breve presentazione di Bonci: “Finora le Cene a 4 Mani sono state con chef e pizzaioli. Stasera è il turno degli artigiani. Artigiani della birra, della carne e della pizza uniti da grandi passioni”. Oltre a Liberati ci sono le Birre del Borgo. E a proposito degli hamburger, “manzo di 30 mesi di Tuscania”, come spiega Liberati, la carne è chiusa in un panino.
E si inizia con l’hamburger da pucciare nel ketchup o nella maionese fatta in casa.
Cottura millimetrica nella crosta di sandwich americano con l’umore della carne della Tuscia che rende morbido il boccone. La maionese o il ketchup sono uno stravizio cui è difficile sottrarsi.
E’ la volta della pecora con i fiori, una cottura in coccio con un “tappo” di pane.
La pecora di Carsoli è stata cotta con abbondanti verdure del contadino reperite in giornata all’Aquila e il brodo è subito profumato e intenso al naso.
Il piatto viene preparato da ogni commensale al tavolo aggiungendo 2 cucchiaini di birra Sedicigradi. Qui mi viene in csoccorso Gabriele che misura e dosa.
Che pecora e che fiori. Consistenza e morso ti riconciliano con gli animali “vecchi”, sapidi e con una storia da raccontare anche in un piatto.
Spezzato di coniglio della Monica Maggio. Antico e vecchio. Antico per la cottura in crosta di pane, quella stessa che i briganti che rubavano le galline e i conigli andavano a cuocere avvolti nella pasta di pane nel forno comune. Vecchio perchè questo coniglio ha almeno 18 mesi.
Credete ancora che la carne da mangiare debba essere giovane e sottile? O che la scarpetta sia foriera di cattive maniere. Qui l’abbiamo “inside”. Un pane già umido di umori al punto giusto. Gli ohhh ai tavoli si sprecano. Merito anche di animali di “comunità” e non di allevamento, nutriti con cereali destinati all’alimentazione umana!
Agnello cotto al naturale con il cavolo (cotto a parte in crosta) che ha chiuso una cena di altri tempi. L’agnellone ha cotto sette ore (la pecora si era fermata a 5 ore) ed è stato appoggiato sulla coratella (un paio di capretti più quella dei conigli precedenti). L’unico rimpianto è la poca coratella a disposizione.
Ci avviciniamo alla fine della cena e gli animi (e le pance) sono contenti.
Contenti anche Marzia Buzzanca e Gabriele Bonci per la serata.
Anche i campani Franco Pepe e Salvatore Salvo (portatori delle sfogliatelle di Attanasio) si complimentano con Marzia.
00:20. Chiusura con gelato di zafferano. Prossimo appuntamento delle Cene a 4 Mani con Maurizio Black Santin il 29 settembre!