Barolo e Barbaresco. Guida alla scoperta per dummies in gita di piacere
Volete avvicinarvi al mondo del vino via Barbaresco e Barolo? Non avete che da programmare un weekend (per noi di Torino) fuori porta nelle Langhe e nel Roero, terre fertilissime per vigne e cantine, e fermarsi nelle due enoteche regionali. Collezionerete due visite ad altrettanti paesi e almeno due bottiglie da portare a casa. Oltre a molta curiosità per le auspicabili puntate successive. Io, lo confesso, sono stata attirata anche dalle dichiarazioni del Presidente dell’Associazione degli enologi italiani, Riccardo Cotarella, che prevede una bellissima annata per i vini, sia bianchi che rossi. Una vendemmia “dal sapore antico, com’era 30-40 anni fa, meno caldo, con forti escursioni termiche”, ha commentato. E, quindi, in attesa della conferma, eccomi a sbirciare vigneti che quest’anno sono “in ritardo” di una decina di giorni rispetto al 2012.
Cominciamo da Barbaresco, piccolo comune di 675 abitanti credo tutti assenti lo scorso fine settimana. Erano presenti però moltissimi turisti stranieri, un po’ per la posizione incastonata tra i filari, un po’ per la bellissima enoteca regionale che domina l’ingresso del paese.
A essere un po’ distratti sembra tutto sommato, una chiesa. Poi lo stemma e il cartello sottostanti ti riportano sulla corretta interpretazione: è proprio l’enoteca regionale del Barbaresco.
Ma è dentro l’ex Confraternita di San Francesco, e varcata la soglia si entra davvero in un luogo mistico. Bottiglie di oltre 130 aziende, almeno 250 etichette di Barbaresco ti guardano passargli accanto.
Prezzi per tutte le tasche, deo gratias mi viene da mormorare. Si parte da circa venti euro per le annate del 2008/2009 e si arriva ai 180 euro del Barbaresco Crichet Pajé del 2001.
Possibilità di degustare a pagamento alcune etichette e grande cortesia del personale, che non consiglia un vino piuttosto che un altro, ma pone domande per comprendere le occasioni per stappare una bottiglia e indirizza sull’annata da privilegiare.
Inutile a dirsi, qui il rispetto dell’ambiente fa parlare sottovoce curiosi e acquirenti.
A Barolo il clima cambia: il paese con il suo grande castello ti accoglie sicuro di sé e dei suoi vini. Qui l’enoteca regionale, tanto per intenderci, ha anche un plastico per capire la provenienza dei diversi vitigni.
Tantissime bottiglie da collezione, con etichette anche stravaganti o commemorative, e poi tantissimo vino “usuale” in vendita. Qui i prezzi sono leggermente più alti del Barbaresco, ma si trovano comunque bottiglie al di sotto dei trenta euro. Il sito riporta consigli sulle annate migliori (e vi perderete nella lettura di quelle eccezionali e andrete a vedere se la vostra data di nascita è da annoverare o da lasciare nell’oblio) per l’acquisto e anche in questo caso non troverete indicazioni per un produttore.
Di vino probabilmente ne so meno di voi che state leggendo, ma un consiglio voglio darvelo lo stesso: fate attenzione all’invidia. Qui ci sono turisti che comprano bottiglie su bottiglie da farsi spedire direttamente a casa. Oppure appassionati che comprano 5 bottiglie di Barolo, all’istante, per la cena. Al massimo dovreste provare a farvi invitare.
Enoteca Regionale del Barbaresco. Piazza del Municipio, 7 12050 Barbaresco (Cuneo). Tel. +39 0173 635251
Enoteca Regionale del Barolo. Piazza Falletti, 1 12060 Barolo (Cuneo). Tel. +39 0173 56277