La pizza di Giuseppe Maglione è buona a casa e in pizzeria ad Avellino
La pizza di Giuseppe Maglione è un caso double face. È buona nella sua pizzeria Daniele Gourmet ad Avellino. Ma è buona anche quando ti arriva a casa. E non parliamo di consegna a domicilio nella stessa città. Ma di una spedizione a Napoli. Come in qualsiasi altra città italiana.
Facciamo un passo indietro per comprendere la pizza di Giuseppe Maglione. Che nella sua storia ha questo marchio Daniele Gourmet con cui si è allontanato dalla classica pizza napoletana.
Per esplorare un mondo tutto suo. Niente STG e niente canotto, ma una ricerca su impasti e cotture che restituiscono una pizza “avellinese” particolare.
La pandemia ha ovviamente messo un freno al successo della pizzeria Daniele Gourmet tra chiusure e zone. Ma non alla pizza di Giuseppe Maglione. Che ha pensato di andare oltre l’asporto o la consegna a domicilio.
A casa non vi arriva la pizza più o meno calda e più o meno al riparo dallo stress del cartone. Giuseppe Maglione ha deciso di seguire la strada, un po’ più impervia, di recapitare a casa una pizza pronta per essere infornata nel forno domestico. Con pochi interventi sulla farcitura e seguendo le istruzioni disponibili in video con il rimando di un QR Code.
L’abbiamo assaggiata con la spedizione e siamo andati in pizzeria per cercare le differenze.
Va subito dato atto a Giuseppe Maglione di aver guardato alle pizze a casa e in pizzeria con occhio diverso. Il risultato tra le due si avvicina e di molto. Il merito è sicuramente dell’impasto che sopporta lo stress del viaggio. Ma che soprattutto si discosta dal concetto molto napoletano di caldo e fumante per esplorare le possibilità della rigenerazione.
La pizza di Giuseppe Maglione a casa
Il semi lockdown del 2021 è stato quindi propedeutico a un assaggio casalingo. La pizza di Giuseppe Maglione da finire a casa, Pizz’home, si presenta con un pack semplice e con tutte le indicazioni necessarie. Le istruzioni per finire la pizza, la data di scadenza (le pizze hanno una shelf life di un mese), gli ingredienti, il tagliando fidelity con uno sconto del 10% in pizzeria. Ed è proprio questa nota di crossover ad aver ispirato il confronto.
Nel forno di casa sono finite cult surgelate della pizzeria come la Violetta e la Pepe Verde. Una sempreverde come la Salsiccia e Friarielli. E un modello “esportazione” come la Mortazza e Pistacchi a mezza strada tra Roma e la Sicilia.
Per tutte l’impasto è con farina tipo 2 e un’idratazione contenuta. La mossa vincente per far superare alla pizza la prova degli asmatici forni domestici.
Sugli ingredienti, Giuseppe Maglione non lesina. La mortadella della Mortazza e Pistacchi è una Bonfatti Presidio Slow Food. I pistacchi sono Bronte Dop, le zeste di limone sono profumate.
La Salsiccia e Friarielli sfodera una salsiccia di Castelpoto, mentre la Violetta può contare su speck di Sauris, caciocavallo irpino e pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop.
E per restare alla voce territorio, la Pepe Verde (7 €) mette in campo una pancetta affumicata irpina quanto mai gradevole.
Sono pizze con farciture intelligenti che accomodano il risultato del forno di casa. La più semplice Pepe Verde è pensata per i beginner che al massimo hanno dimestichezza con il microonde.
La Violetta (9 €) ha una farcitura giustamente umida che farà la felicità degli appassionati di foodporn.
La Salsiccia e Friarielli (7 €) è muscolosa e non teme lo strapazzo da “chissà qual è il programma giusto del forno”.
La Mortazza e Pistacchi (7 €) è un ottimo aperitivo di quelli da accompagnare con la bevanda che preferite. Un “intrattieni” da condividere con i conviventi, insomma.
Voto: 8/10
La pizza di Giuseppe Maglione in pizzeria
Per la prova del 9, ho scelto la basica Pepe Verde (8 € in pizzeria). Direte che mi piace vincere facile ed è vero in questo caso. La semplicità di preparazione a casa fa il paio con la resa ai due forni. La base quasi croccante conserva un’anima morbida e la fa volare via che è un piacere. L’insaccato regala un morso semplice e godurioso.
Secondo passaggio con una pizza che da qualche tempo è ritornata sugli scudi, la capricciosa. Che nel menu di Daniele Gourmet si chiama proprio il Ritorno della Capricciosa (12 €).
La pizza di Giuseppe Maglione abbonda in ingredienti come è giusto che sia. Fiordilatte come base, una riduzione di San Marzano che evita allagamenti e concentra il sapore, i carciofi bianchi del Tanagro. E poi soppressata, prosciutto cotto arrostito, funghi champignon, scaglie di parmigiano reggiano e un buon olio.
In questa versione avellinese, la pizza di Giuseppe Maglione regge il confronto con la campionessa di Ercolano, la Capricciosa tradizionale di Giuseppe Pignalosa. Che ha avuto il merito di riportarla in auge. Ma i funghi del Vesuvio vincono in scioltezza contro gli champignon. E mi sono venuti in mente certi porcini del Terminio che avrebbero molto da dire in una composizione del genere.
Voto: 8,5/10
Le evoluzioni di Daniele Gourmet
Spirito tranquillo e sanguigno al tempo stesso, Giuseppe Maglione ha progetti di ampliamento. Sia per la pizzeria Daniele Gourmet che per la pizza da finire a casa.
Sul fronte “fai il pizzaiolo a casa tua”, Maglione ha stretto un accordo con un imprenditore salernitano affascinato dalla pizza domestica. Stanno allestendo un capannone a Fratte, all’imbocco autostradale di Salerno, per migliorare la produttività. E anche la logistica.
Questo inverno dunque la pizza di Giuseppe Maglione da finire a casa dovrebbe ricevere un’ulteriore spinta.
Ma Salerno è anche la meta della pizza di Giuseppe Maglione al tavolo. Sono in dirittura d’arrivo i lavori della nuova sede che aprirà sul lungomare Trieste all’altezza dell’ex tribunale. I lavori sono diretti dall’architetto Michele Citro e il menu sarà uguale a quello della casa madre di Avellino. Un altro nuovo arrivo che renderà ancora più interessante il palcoscenico della pizza in città.
Daniele Gourmet – Giuseppe Maglione. Viale Italia, 233. Avellino. Tel. +39082533451