El Porteño Gourmet, ristorante argentino di carne a Roma
In via dell’Umiltà a Roma, ha acceso i fuochi El Porteño Gourmet, fratello più giovane del ristorante argentino El Porteño di via del Teatro Valle.
È la seconda apertura a Roma per la holding Dorrego Company, della triade Fabio Acampora e i fratelli Bernardez, proprietaria del marchio. Con i 3 ristoranti El Porteño già attivi a Milano, questa è la quinta apertura.
Rispetto alla precedente insegna romana, la holding Dorrego Company non ha badato a spese per ricreare le atmosfere di un’Argentina d’antan, dal fascino postcoloniale ed esotico, pieno di glamour.
Il ristorante argentino che si dice gourmet
E’ situato al piano terra del boutique hotel Umiltà 36, del gruppo Shedir Collection, che a Roma si è già fatto notare prima con il Vilòn, e poi con Maalot e prossimamente con Palazzo Roma a via del Corso. Ospitalità e alta cucina sono le cifre del gruppo, e come Adelaide e Don Pasquale, rispettivamente per il Vilòn e Maalot, così anche Umiltà 36 ha il suo fine dining in El Porteño Gourmet.
La discrezione di un ingresso quasi da speakeasy, annunciato da lampioncini in stile e portoncino scuro con vetrate che lasciano filtrare la luce dell’interno, è confermata dalla suggestione degli interni.
Soffitti altissimi, boiserie, verde bosco, terra, nero, porpora, e illuminazione ultrasoft con applique e candelabri strategici. E ancora, oggetti, fotografie, cimeli, memorabilia della cultura e folklore argentino, sapientemente accostati a pezzi pregiati, sellerie, gualdrappe e stemmi, incorniciano le sedute in velluto e cuoio e le mise en place bianchissime ed eleganti.
Appena entrati, il bancone bar con relativa bottigliera raccorda le varie sale del ristorante argentino El Porteño Gourmet, intimi salottini, o ampi tavoli social, posizionati di fronte alla cucina, con la grande parrilla tradizionale su brace di legno in bella vista.
L’ultima, quella più distante dall’ingresso, ha i soffitti a vetro, per lasciare che il cielo di Roma compia le sue magie, di giorno come di notte. È dedicata al polo, l’altro sport più popolare in Argentina, dopo il calcio.
Ristorante argentino d’atmosfera
Lasciata alle spalle Fontana di Trevi, a poche decine di metri dalla salita che porta al Quirinale, via dell’Umiltà per 20 anni è stata al centro delle cronache politiche per la presenza del quartier generale di Forza Italia.
Oggi, il palazzetto che ospitava l’ex movimento accoglie il lusso discreto e raffinato di Umiltà 36, boutique hotel della Shedir Collection.
L’accoglienza è ossequiosa ma cordiale, e nel percorso che si snoda fino al nostro tavolo, apprezziamo gli scorci su salette e salottini, dall’allure accogliente e comodosa. Passiamo anche davanti a una larga cucina con vetrate, che rivela l’affaccendarsi di una brigata di circa 6 persone, tra braci, fuochi, spiedi e griglie. Le parrillas per cui il brand è già piuttosto noto.
Luci bassissime, concentrate sul tovagliato candido, fanno sì che l’ambiente sia una scoperta graduale. Man mano che l’occhio si abitua emergono insegne di club, selle sportive, elmetti e fotografie: siamo nella sala dedicata al polo, decorata con oggetti originali importati dall’Argentina.
A terra, le graniglie con motivi bianchi e neri a contrasto suggeriscono interni tradizionali e pomeriggi assolati. Tradizionale anche la mise en place, che non regala nulla alle tendenze in fatto di apparecchiatura, e va bene così.
La cucina di El Porteño Gourmet
Cocina porteña, che sarebbe a dire tipica di Buenos Aires, e imperniata sulle prodezze dei cuochi specializzati nelle parillas e asados, carne su griglia, braci e spiedi. La carne, por supuesto, è argentina, proposta in diversi tagli, dal bife, la bistecca ma anche costata e controfiletto, alla entraña, il diaframma.
Dal galletto al maialino, passando per il tomahawk, il foie gras e persino la wagyu giapponese in taglio ribeye. L’omaggio contaminato (ma non troppo) a Roma prende la forma di animelle brasate. E al gusto moderno per il crudo il ristorante argentino El Porteño Gourmet risponde con una bella sfilata di tartare, senza trascurare sushi e sashimi (di carne naturalmente).
Sebbene la carne sia protagonista nel menu di El Porteño Gourmet, le scelte per chi ci ha rinunciato non mancano, e non sono di ripiego. Ceviche di avocado, pesce arrostito, verdure e formaggi sono presenti in diverse specialità tipiche che in un ristorante argentino non possono mancare.
Cosa si mangia da El Porteño Gourmet (invito stampa aprile 2023)
Il menu è piuttosto ampio, anche se la maggior parte delle scelte riguarda il taglio della carne ed eventualmente le guarniciones, più che vere portate in sé. Considerando le alternative alla carne, il numero delle opzioni disponibili torna nella media dei ristoranti di un certo livello.
Non è previsto un percorso degustazione, si mangia alla carta, che è strutturata come segue, prevedendo di spendere mediamente tra gli 80 e i 110 €, a seconda delle scelte.
Ad attenderci, tre vasetti con le salse tipiche della tavola argentina, una al pesto di prezzemolo, la Criolla (cipolla, pomodoro e aceto) e naturalmente il Chimichurri, la regina delle grigliate, a base di aceto, olio, aglio, prezzemolo e paprika.
A strettissimo giro, il cestino del pane, con varie proposte, morbide e croccanti, tanto per stuzzicare ed iniziare ad assaggiare.
Si comincia
Arriva il benvenuto dello chef: una proposta multipla composta da mousse di mortadella, sfilacci di pollo agli agrumi, fegatini e del pesto.
Nulla da eccepire sulla qualità, ma avendo avvisato che non avrei mangiato carne, in un ristorante argentino di questo livello mi sarei aspettata la proposta di un’alternativa, che invece non è arrivata.
Naturalmente, Malbec
Mi sono consolata, in compenso, con il vino proposto dal sommelier: naturalmente malbec, ma rosato. Si tratta di un piacevole Rosado di Tempus Alba, cantina di Mendoza, prodotto macerazione di un’intera notte per una maggiore estrazione.
Naso di ciliegia fresca e lampone, con sentori mentolati e vegetali, e un sorso di discreta struttura e sapidità. Melograno, accenni ferrosi, mela annurca e foglia di pomodoro si fanno strada man mano che la temperatura nel calice si alza.
Partiamo dall’antipasto
Dopo un veloce consulto con il nostro cameriere opto per un antipasto vegetariano, il tiradito di zucchine, e la scelta si è rivelata molto felice.
Ortaggi di consistenza ideale, croccanti e sottili, abbinati a finocchio e ravanelli, il tutto marinato al sesamo e condito con salsa di soia. Semplice e azzeccato. Porzione generosa, come d’altro canto per tutte le portate.
Chi ha scelto la carne, si è visto arrivare una tartare di Fassona tagliata a coltello un po’ grande, condita con maionese alla senape e crostini di pane. Il boccone è pieno e tondo, la dolcezza della carne viene ben bilanciata dagli accenni acuti della senape, mentre il pane croccante agisce da divertissement. Decisamente buona, ma forse troppa per un antipasto.
Ristorante argentino e anche un po’ italiano
Il menu rispecchia il ristorante argentino tradizionale, ma non dimentica che l’italiano è sostanzialmente pastasciuttaro. Ci sono dei primi piatti che mediano tra le due culture, come le fettuccine, gli spaghetti e il risotto con le animelle, nella sezione ‘piatti speciali’. Ma non volendo rinunciare alla full immersion argentina, chiedo le empanadas.
Qui ci si può sbizzarrire, per la varietà delle farciture disponibili. Di roastbeef di manzo, di pollo sfilacciato a mano, di spinaci con formaggio e besciamella, di prosciutto cotto e formaggi, di humita (la tradizionale crema di mais) e formaggio, e di funghi misti e formaggio.
Scelgo quest’ultima, e dopo poco arriva un tagliere con due empanadas accompagnate da una salsina di pomodoro molto curata e belle da vedere. Il guscio nella consistenza differiva da quello classico, magari meno scenografico, ma più adatto. Morbido e cedevole, rivelava una nota dolce che abbinata a una farcitura molto cremosa (buona, leggermente saporita) ha reso il tutto stucchevole, e non sono riuscita ad andare oltre la prima. Peccato.
Fuori i secondi
Guardo con avidità alle proposte della parrilla, d’altronde sono in un ristorante argentino apposta. E in menu, per fortuna, vedo un goloso salmone ‘colorado’ cioè arrostito, affumicato con legno di quercia argentina, e servito con verdure di stagione.
Dopo pochi minuti un bel trancio spesso, colorato effettivamente da una scottatura molto ben fatta. La nota affumicata era lieve, e la cottura ha esaltato perfettamente umidità e consistenze. Davvero gustoso e ben fatto, come pure i carciofi e broccoli arrostiti serviti di contorno, da sporcare con una salsina a base tzatziki delicata.
La nostra parrilla prosegue con il rib eye di wagyu, servito intero e poi tagliato direttamente al tavolo su una plancha rovente. C’è poco da aggiungere, si vede che con la carne qui non scherzano.
Di nuovo Malbec
Struttura, corpo, untuosità che vanno accompagnate da un rosso, stavolta. Restiamo sul Malbec, il Saurus di Familia Schroeder, in Patagonia, che cresce tra escursioni termiche piuttosto ampie. Il risultato è un rosso dal bouquet di prugna, mirtillo, suggestioni affumicate e speziate, e un corpo ancora giovane e fresco, in cui l’acidità sostiene un sorso liscio, appena intaccato dai tannini. Vino decisamente gastronomico e non impattante, nemmeno se abbinato al salmone.
Ma oltre alle portate, arrivano le Guarniciones, un’alzatina piena di ciotoline con i contorni tipici del ristorante argentino porteño . Una giostra coloratissima di pure di patate, pure di zucca, patate fritte, ensalada criolla, e insalata russa. L’appetito l’abbiamo salutato da tempo, ma la gola è più forte e al primo assaggio segue un secondo, e poi un terzo…
Per finire in dolcezza
Arrivati alla fine di un percorso divertente e godibile, la scelta del dessert non può che essere in tema con un ristorante argentino. Dulche de leche e flan, per me, ottimo e abbondante, dolce e morbido, godereccio fino all’ultimo cucchiaino.
Così come il Don Pedro, un gelato alla crema con whisky (Ballantines) e guarnito con noci e caramello croccante.
La qualità e la versatilità della parrilla argentina si conferma una scelta alternativa alla solita grigliata, se poi si aggiunge l’atmosfera e l’offerta di El Porteño Gourmet l’esperienza è molto positiva. Esperienza che, con qualche piccolo aggiustamento (come si accennava all’inizio) si avvicina ai livelli richiesti da un ristorante argentino che ambisce al fine dining.
Ottimi i tempi della cucina, le portate sono arrivate alla giusta temperatura e con un timing impeccabile, così come la cortesia del personale. Particolare non secondario, soprattutto per chi sceglie questo ristorante argentino a pranzo, e ha esigenze di concentrare il pasto entro limiti temporali. El Porteño Gourmet è aperto tutti i giorni, a pranzo e a cena, da mezzogiorno a mezzanotte.
Menu e prezzi del ristorante argentino El Porteño Gourmet
Entradas (Antipasti)
- Sashimi Gazpacho (18 €)
- Sashimi Porteño (18 €)
- Sashimi Pato (18 €)
- Tiradito de zucchine (16 €)
- Ceviche di avocado (18 €)
- Nuestra Provoleta (15 €)
- Molle Jas Salteadas (15 €)
- Pata Negra 5 Jotas 32 Mesi (27 €)
Platos Especial
- Tagliatella Con Ragù Di Entraña (16 €)
- Risotto Gourmet allo zafferano con battuto di animelle (16 €)
- Spaghetti Chochan (18 €)
Guarniciones
- Pure de calabaza (zucca) (4 €)
- Pure de papa (patata) (4 €)
- Insalatina argentina (4 €)
- Papas al cartoccio con le sue salse (6 €)
- Papas fritas (6 €)
- Ensalada criolla (6 €)
- Ensalada rusa (4 €)
- Ensalada clásica rucola e grana (6 €)
- Zanahoria y huevo carote e uovo sodo (6 €)
- Ensalada verde misticanza di foglie verdi (6 €)
- Verduras grilladas zucchine, melanzana, radicchio, pomodoro e mais (10 €)
de la Parilla
- Bife de Kobe rib eye di wagyu “japanese” cat. A (32 € etto)
- Tomahawk cube roll di black Angus con osso (92 € kg).
- Pechugas saborizadas petto di pollo aromatizzato al limone (17 €)
- Galletto intero alla griglia (25 €)
- Pechito de cerdo puntine di maiale con crosta di bbq (17 €)
- Chorizo salamella (6 €)
- Vacio bavetta di Black Angus (29 €)
- Asado de tira, costine di vitello (32 €)
- Ojo de bife/bife ancho cube roll di Black Angus argentino (34 €)
- Bife de chorizo, controfiletto di manzo argentino (27 €)
- Bife de entraña taglio intercostale di Black Angus 800 grammi per due persone (80 €, 350 grammi circa 38 €)
- Entraña fina taglio intercostale di Black Angus argentino 500 gr. ca (37 €)
- Bife milonga costata di Black Angus con filetto (80 € kg)
- Lomo Buenos Aires filetto di manzo argentino 300 grammi (37 €)
- Costillar El Porteño costine di vitello tagliate lungo l’osso (48 €)
- Bife de costilla costata di Black Angus (80 € kg)
De la Cocina
- Tartare especial – filetto di fassona tagliato al coltello, uovo di quaglia, tartufo nero e spezie (30 €)
- Bife dorrego controfiletto in padella ai tre pepi con patata ripiena (29 €)
- Tris de lomo argentino filetto di manzo ristretto al malbec, salsa allo chardonnay e profumo di tartufo, crema di pancetta e prugna (39 €)
- Lomo foie gras filetto con foie gras, riduzione di aceto balsamico e purea di patate (43 €)
- Burger porteño hamburger di manzo argentino con patate fritte (16 €)
No solo Carne
- Salmon colorado – salmone alla griglia con affumicatura di quercia argentina e verdure di stagione (38 €)
- Palta negra avocado cotto alla plancia con asparagi saltati e pomodoro confit e semi di girasole (20 €)
- Verduras soho julienne di verdure saltata con salsa di soia (15 €)
- Arroz verdulero riso basmati con verdure di stagione e germogli di soia saltati al wok (16 €)
Duo de Empanadas
- Due panzerotti tipici argentini variamente ripieni al forno (12 €)
Ensaladas del ristorante argentino a Roma
- Caesar salad (16 €)
- Cecita ceci al naturale, semi di girasole, feta, pomodorini cerry, mais, chips di cipolla rossa, mela verde, olive nere, peperoncino jalapeño, barbabietola e salsa di soia agrumata (16 €)
Postres
- Flan casero de Vanilla con dulce de leche (8 €)
- Torta di mele con gelato alla crema (9 €)
- Don Pedro Whisky, gelato di crema e noci (9 €)
- Panqueque (crepe) con dulce de leche (8 €)
- Panqueque di mela caramellata al rum con gelato alla crema (8 €)
- Sorbete De Limon O Mandarina (7 €)
- El Bolsón R. gelato di lampone con frutti di bosco e praline (14 €)
- Crostatina con crema al lime e meringa flambata (9 €)
- Budín De Pan tradizionale con uvetta e mela verde (7 €)
- La Morenita tortino glassato ai quattro cioccolati (9 €)
El Porteño Gourmet a via dell’Umiltà, ristorante argentino d’atmosfera per carne alla brace e non solo. Si spendono tra 80 e 110 € a persona