Gabriele Bonci e Schigi. Incontro di bir&fud con Extraomnes
Luigi “Schigi” D’Amelio si racconterà attraverso le sue splendide birre marchiate Extraomnes in una serata immancabile che avrà come altro protagonista Gabriele Bonci, impegnato negli abbinamenti gastronomici. Personaggio storico della scena birraria italiana, conosciuto dai più per la sua difesa senza mezzi termini della cultura brassicola su internet, Schigi ha, da qualche anno, intrapreso l’avventura di Extraomnes, conquistando subito appassionati e profani.
Al bir&fud”(cit. evento su FB)
E questo è accaduto in Via Benedetta 23, a Roma. Presentare Gabriele Bonci è forse superfluo. Dirò solo due parole due su Schigi (per lui poi parleranno le birre). Riprendendo quanto detto dal padrone di casa Manuele Colonna, Schigi è uno dei palati più raffinati del panorama brassicolo italico, nasce dal mondo vinicolo, sommelier dell’AIS ed assaggiatore ONAV e per quel che riguarda la birra, docente di degustazione e membro di giuria in diversi concorsi. Nel mondo virtuale Luigi d’ Amelio è temuto e rispettato per il suo non mandarla a dire. Nelle sue birre c’è tutto l’ amore per il Belgio.
Ma l’ attesa è stata troppo lunga, si inizia e arriva in sala lo chef, lui, Gabriele Bonci. Che ci fa iniziare con il primo abbinamento: acqua e insalata! Dovete preparare il palato pulendolo dai sapori, in modo che si possa partire a degustare avendo in bocca tutti lo stesso sapore, ci dice lui, e allora insalatina verde con orecchie di maiale, fresca e pulitrice, con le orecchie a dare il tocco di grassezza e ingrassamento al tutto.
Una volta diventati “tutti uguali” nel papato e nelle papille, si parte. Thai Pork ma siccome stiamo a Roma… strisce di porco fritte! Precisamente impanate, e impanate bene, alla romana! Accompagnate da una emulsione al rafano e una composta di albicocca. Partendo dal dogma che fritto è bono tutto, ce ne serviva un secchio (nota unità di misura capitolina).
La birra di accompagnamento è stata la Zest, una Blonde Ale da 5.3° che già avevo assaggiato in bottiglia ma che non avevo apprezzato tantissimo per un eccessiva astringenza. La versione in fusto ha ribaltato il giudizio, gradevolissima, più bilanciata sempre con un tono citrico dato sia dalla fermentazione dei lieviti Saison che dal luppolo americano Citra che conferisce sapori agrumati tendenti al limone e al lime, chiusura secca e pulita. Parlando dopo cena con Schigi mi ha spiegato che è vero, la bottiglia ha una rifermentazione diversa da quella avviene nel fusto.
Dopo il maiale fritto impanato arriva la Magnum Opus di Bonci, pizza con arista di maiale e broccolo romano, un capolavoro! Sontuosa, importante, ricca ma al contempo delicata nei sapori, se una pizza così ricca e con quell’impasto la proponi in menù a € 15.00 non stai rubando, stai chiedendo forse anche meno del dovuto. Insieme a quest’opera d’ arte rotonda abbiamo bevuto la Hond.erd, Centesima cotta Extraomnes. Ale da 4.3°, giallo paglierino chiarissimo, brillante e con una schiuma abbondante. Profumi che rimandano ai due luppoli nobili usati, Cascade e Saaz. Potremmo definirla in maniera forse ingiusta una Zest più facile da bere, con un tocco citrico meno astringente, una chiusura lievemente amaricante e molto asciutta grazie al lievito Saison.
Ero ancora lì in estasi per quella pizza che arrivano dosi massicce di ciccia, Costolette (ette un par de ciufoli!) di maiale in simulazione di BBQ, cottura lunga a dargli quella sensazione di braciolata, presentate con un rametto di origano appena sbruciacchiato e annegate in una salsa che sembrava per colore odore e sapore una classica salsa barbecue, invece era una riduzione de quaranta chili de porco, giusto per usare le parole dello chef.
Il tutto bagnato da Straff, la Saison invernale da 9.5° che gioca a fare la tripel. Bevendola nonostante gli oltre 9° alcolici, mantiene un corpo non troppo pesante. In chiusura subentra un sapore più speziato, quasi pepato. Nel retrogusto abbiamo una leggera nota acidula che taglia i sapori.
Per il dessert andiamo con una doppietta, ma iniziamo dal piatto, opera di Antonella Schwarz. Una tarte tatin accompagnata da gelato di pistacchio su letto di frutta e verdura. Veramente buono. Dicevamo doppietta, Kerst e Kerst Riserva 2012, la birra di Natale di Extraomnes sia nella versione nature, che in quella maturata 9 mesi in botti di vino rosso, botti provenienti da un noto produttore che preferisce rimanere anonimo. E’ una birra di Natale per cui gradazione alcolica importante, oltre 10° e sapori tendenti al dolce, frutta gialla e candita. La versione riserva grazie a una rifermentazione in botte e a un continuo riempimento per evitare ossidazioni arriva a circa 13°, con una dolcezza lievemente attenuata e una lieve acidulità nel finale, l’ ho molto gradita. Grande successo della serata con i 2 protagonisti assieme alla geniale Antonella Schwarz che si sono concessi all’applauso della platea.