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Pizzerie
28 Giugno 2013 Aggiornato il 19 Ottobre 2022 alle ore 09:18

Dry, la pizzeria più cool di Milano che apre oggi e non troverete in guida

Siete di quelli che "è meglio affidarsi a una cara vecchia guida cartacea perché sappiamo chi è che scrive" o fate parte della schiera di hipster che
Dry, la pizzeria più cool di Milano che apre oggi e non troverete in guida

Dry Pizzeria Milano 01

Siete di quelli che “è meglio affidarsi a una cara vecchia guida cartacea perché sappiamo chi è che scrive” o fate parte della schiera di hipster che mostrano la superiorità tecnologica nello scegliere dove mangiare? Vi tolgo dal dubbio e, mentre di lì annotano con discrezione in più di 1000 i 10 indirizzi di pizza che valgono, io vi dico che nella guida del Gambero Rosso Pizzerie d’Italia 2014 (forse) mancherà la più importante pizzeria di Milano.

Dry Pizzeria Milano 02

Perché apre oggi e, a meno che non siano stati così previdenti da ricordarsene almeno per dire che esiste, non se ne troverà traccia. Stiamo parlando di Dry di Andrea Berton e dello stesso gruppo che ha aperto Pisacco (Giovanni Fiorin, direttore esecutivo dei progetti, Diego Rigatti, avvocato e sommelier, Tiziano Vudafieri, architetto), fenomeno di urban food già ampiamente descritto in queste pagine.

I partner di Dry Cocktails & Pizza mettono in prima linea e investono, su un tandem di giovani ma già affermati trentenni, “cervelli in fuga”, talenti internazionali ora convinti, con un progetto forte, a rientrare in Italia. Eccoli

Guglielmo Miriello, enciclopedico conoscitore della storia bere miscelato e raffinato performer, ritorna dopo due anni trascorsi a Shanghai alla guida dello Sugar Bar della Maison Pourcel, mentre da Città del Messico (Cantinetta del Becco) mette le mani in pasta per Dry Simone Lombardi, cultura da chef applicata alla pizza, sua prima profonda passione, con panni doverosamente lavati nel Golfo di Napoli.

Approdati dagli antipodi, estremo Est ed Ovest, Guglielmo e Simone sono le punte di un dettagliato lavoro di gruppo, che ha definito la proposta “all night long” di Dry.

Dry, secco come il wisky e asciutto come la proposta più essenziale che la gastronomia italiana può indicare: la pizza. Un nome che mi piace e sono sicuro farà parlare di sè nei giorni a venire. Anzi, andateci e fate sapere cosa ne pensate: potreste essere i primi, addirittura prima di quelli che scrivono una guida dedicata alle pizzerie (e vedrai che sarà l’unica previsione sbagliata di tutte quelle che sono uscite sino ad ora).

Andrea Berton punta a diversificare, a sparigliare si direbbe stando al lessico caro ai partenopei, con questa pizzeria giovane e disinvolta (cit.) da servire con accompagnamento di cocktail, binomio che si affaccia all’orizzonte anche nell’alta cucina (a Roma, All’Oro e Settembrini, per dire) e qui si anticipa con la pizza.

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E lui, che è sempre stato indicato come il prototipo dello chef algido con cui è meglio non scherzare, sarà quello più socializzante. Chi va da Dry troverà solo Margherita o Marinara, ma potrà personalizzarla e renderla esclusiva.

Ora ditemi se una pizzeria così non dovrebbe ricevere non dico uno-due-tre spicchi ma almeno una citazione. Perché di fatto nasce la pizza alla milanese, ampiamente condivisibile sui canali social cari ai foodblogger. E alle guide.

Dry. Via Solferino 33, Milano. Tel. +39 02 6379 3414

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