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25 Maggio 2020 Aggiornato il 25 Maggio 2020 alle ore 22:42

Milano. Divieto di movida e stop alle bevande da asporto dalle 19

Il sindaco di Milano Beppe Sala aveva promesso una stretta sulla movida per evitare pericolosi assembramenti e il provvedimento è arrivato
Milano. Divieto di movida e stop alle bevande da asporto dalle 19

La movida fa paura e dopo Perugia anche Milano sceglie la strada della prudenza. Al termine dell’incontro con il Prefetto Renato Saccone, il sindaco di Milano Beppe Sala ha deciso di vietare la vendita di bevande da asporto dalle 19.

Non è la chiusura totale, come specifica Sala: “Si potrà stare seduti ai tavolini, ma i locali non potranno vendere per l’asporto e il divieto vale anche per i negozietti di prossimità per evitare che uno prenda la birra e la consumi in strada”.

L’obiettivo è limitare gli assembramenti dei frequentatori dei locali sulla strada, il punto dolente in tema di assembramenti.

Il Questore Sergio Bracco coordinerà le forze di polizia, cioè Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e polizia locale per pattugliare le zone della movida con una rotazione che consentirà di controllare le diverse aree della città secondo un calendario prestabilito.

Le misure adottate saranno scaglionate nel tempo con una prima verifica lunedì prossimo quando sarà fatto il punto della situazione. Il tentativo è di evitare di mettere in difficoltà le attività commerciali per evitare ulteriori sofferenze economiche.

D’accordo sulla misura proprio i commercianti.

Lino Stoppani, presidente milanese di Epam, l’associazione dei pubblici esercizi di Confcommercio, dice di accettare a nomi degli associati il provvedimento di emergenza: “Sappiamo che sono provvedimenti di emergenza in una situazione di emergenza e ribadisco la necessità di un presidio più attento delle forze di polizia e rinnovo anche l’appello alla responsabilità ai pubblici esercenti, anche se spesso sono impotenti e subiscono queste situazioni”.

In linea con quanto affermato in un comunicato stampa da Roberto Calugi, direttore generale della Fipe – Federazione italiana dei Pubblici Esercizi.

“Se tra dieci giorni la curva dei contagi dovesse tronare a salire e fosse necessario disporre ulteriori chiusure, sarebbe un dramma per tutti. Dopo 3 mesi di lockdown, sarebbe il colpo mortale per un settore già in ginocchio. Non si può essere superficiali: è importante rispettare alla lettera le norme di sicurezza che ci siamo dati. Invito dunque i gestori dei locali, con la responsabilità che è propria del loro mestiere, a diventare il primo argine contro la movida irresponsabile: è chiaro che non possiamo trasformarci in tutori dell’ordine, ma contiamo sull’aiuto delle forze di pubblica sicurezza per evitare assembramenti e mettere in sicurezza anche chi pensa che il coronavirus sia ormai sconfitto. Solo così questa fase due potrà davvero essere l’anticamera di un ritorno alla normalità”.

https://www.facebook.com/manuele.colonna.7/posts/10222890616436932

Un aiuto che non è stato apprezzato a Roma. Manuale Colonna, publican tra i più famosi con il suo Ma che siete venuti a fa’, ha bollato con parole pesanti la decisione del sindaco Sala dichiarando solidarietà per i colleghi lombardi.

Dal sindaco Sala arriva anche la bocciatura dei 60 mila volontari che diventeranno Assistenti Civici. Impossibile affidare a loro il controllo del rispetto delle distanze interpersonali nei luoghi della movida. Al massimo potrebbero farlo in parchi e mercati scoperti dove peraltro non è stata ravvisata la necessità di interventi.

[Immagine della movida postata da Gabriele Muccino su Twitter]

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