Pizzeria La Bolla a Caserta, la pizza dolce convince
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La pizzeria La Bolla a Caserta è la prova che la pizza è un universo parallelo di curiosità e di scoperta. Proprio come una bolla, si può spiare al suo interno ma solo assaggiando se ne può capire l’identità.
La forza di questa pizzeria è la riconoscibilità grazie al lavoro minuzioso di Simone De Gregorio e di Pasquale Di Matteo. I due, pizzaiolo e ristoratore, si sono trovati non solo nei comuni obiettivi ma anche in una rispettosa amicizia che è la base più solida per un ampio progetto. Un progetto giovane costruito da giovani veterani della ristorazione e della pizzeria.
Pasquale Di Matteo è figlio d’arte: oltre al ristorante Zest a Caiazzo, è abituato a gestire grandi numeri con gli eventi e i banchetti a Villa Maria Cristina che è diventata anche sede della pizzeria La Bolla dal 2021. E che quest’anno a maggio festeggia i 4 anni di attività.
Simone De Gregorio, invece, sta al banco da ben 14 anni: un pizzaiolo che la gavetta l’ha fatta. Da subito ha saputo emergere e pian piano si è ritagliato un posto nella classifica della credibilità (nel nostro Campionato dell’anno scorso ha conquistato il primo posto nel girone di qualificazione e si è dovuto arrendere a Francesco Martucci). E ha conquistato un suo pubblico affezionato che lo segue da sempre, come noi (qui lo vedete al Club della Pizza) e che dunque può percepire la crescita, il mettersi sempre in gioco, la voglia di migliorare.
Le pizze dolci della pizzeria La Bolla a Caserta
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Simone ha costruito la propria identità al banco con pizze che si ispirano alla tradizione, a piatti classici della cucina familiare ma anche toccando mete esotiche. Valorizzando la cucina sulla pizza, prestando attenzione alle preparazioni, assicurandosi che il gusto sia sempre una carezza.
Un esempio è il carciofo sulla capricciosa che aveva conquistato una posizione di mezza classifica tra le migliori del Campionato 2024 e che ora appare migliorata.
Molte le firme della pizzeria La Bolla a Caserta: dalla Margherita (7,50 €) tributo di napoletanità (15a nella classifica delle migliori margherite della Campania su 50) alla Paco’s (11 €) nata da un viaggio in USA di Pasquale. Poi c’è Il capriccio di Simone (12,50 €), testimonianza del lavoro di De Gregorio sulla valorizzazione di ricette tradizionali e ancora la Baburu (13,50 €), una pizza totalmente lontana da Napoli anzi esotica per colori, consistenze e sapori.
Ma il vero biglietto da visita della nuova era di Simone De Gregorio alla Bolla sono le pizze dolci. A menu si chiamano pastry pizza e Simone – pur sapendo e dichiarando di non esserne l’inventore – sa benissimo di essere il più forte esponente dell’attuale trend. Al punto che ha deciso di proporre la sua Assoluto di mela annurca” (5,50 € a spicchio) come terza pizza scelta dal pizzaiolo. Che nella nostra scheda con i voti per la finale del Campionato 2025 si aggiunge alle 2 obbligatorie assaggiate in tutte le pizzerie selezionate: Margherita e Capricciosa.
Com’è la pizzeria La Bolla a Caserta
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Come abbiamo detto, La Bolla si trova all’interno di villa Maria Cristina un elegante hotel quattro stelle con giardino e piscina. Siamo a pochi passi dalla reggia e vicinissimi alla stazione ferroviaria di Caserta, eppure immersi nel verde e nella tranquillità. Il progetto si amplia praticamente di mese in mese. Oltre la possibilità di parcheggio su strada e quello sotterraneo riservato ai clienti dell’hotel, La Bolla ha stipulato una convenzione con il parcheggio Sant’Anna.
Il giardino con la piscina è diventato location per aperitivi, meteo permettendo, ma anche di numerosi eventi. Il layout interno seppur giovane ha già visto lavori di ampliamento con la sala vetrata (che appunto ricorda una bolla) affacciata sulla piscina e con l’adattamento dell’angolo Mixology. Mentre la saletta in veranda è diventato un piccolo punto degustazioni. Insomma, la bolla lavora sempre sullo stare al passo con i tempi e sul dare al cliente tutto quanto di cui ha bisogno.
Le sale sono accoglienti e arredate in stile minimal. Tavoli semplici con sedute comode di cui apprezziamo gli schienali alti; mise en place con tovaglietta in ecopelle e logate, posate leggere ma eleganti ed ergonomiche, bicchiere in vetro e tovagliolo in simil stoffa.
Il menù della pizzeria La Bolla a Caserta è digitale con un QR code stampato in una bolla che riporta il numero del tavolo. La grafica del menu è chiara ed intuitiva. Il tutto è ben organizzato tra pizzeria e ristorante. Un menu davvero molto ampio e dettagliato, con prezzi leggermente superiori alla media ma che si spiegano con i costi della location.
Il personale è garbato, gentile e presente dal momento dell’entrata passando per l’accompagnamento ai tavoli fino alla presentazione dell’offerta. Buona gestione anche della carta dei vini proposti senza essere pressanti.
Il banco, i forni, i panetti
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Il banco pizzeria, ben in vista e illuminato, è animato da molte figure. Simone è il pizzaiolo di punta; Raffaele è lo chef che ha la sua postazione al pass dove finisce le pizze; Diego e Rosario si alternano al forno, mentre Bruno fa da aiuto pizzaiolo. I due forni sono i Neapolis elettrici a bocca aperta. Dopo aver lavorato con tutte le tipologie di forno, qui a La Bolla Simone De Gregorio ha scelto la cottura elettrica per esaltare un carattere peculiare della sua pizza: gradevolmente croccantina sui bordi, curata nella fase di asciugatura e pronta ad esaltare la qualità della materia prima.
I panetti da 200/210 grammi diventano sostegno quasi invisibile alla base per l’occhio ma imprescindibili per il gusto. La croccantezza raddoppia nelle doppie cotture, grazie ad un fritto encomiabile, dettaglio che si accentua ancora di più con le pastry pizza dolci. Le lampade riscaldanti mantengono alla giusta temperatura le pizze nekle fasi di consimento finale.
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La sala della pizzeria La Bolla a Caserta si coordina bene con la cucina e tutto si muove rapidamente. Peccato solo per l’acustica del locale, elemento che non ha avuto il giusto studio al pari dell’illuminazione. E per chi decide di fotografare le pizze, i tavoli in vetro non sono il massimo.
Ma noi siamo qui per assaggiare e valutare le tre pizze: Margherita, Capricciosa e una terza a scelta del pizzaiolo o della sala.
1. La pizza Margherita della pizzeria La Bolla di Caserta
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Fiordilatte, pomodoro San Marzano, Parmigiano Reggiano, olio EVO frantoio Sangiovanni Caiazzo, basilico (7,50 €)
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La pizza Margherita è ricca e cromaticamente vivace. Il profumo la preannuncia perché carica di basilico freschissimo e saporito. Il pomodoro di Solania è schiacciato a mano e ben trattato per eliminare tutta l’acqua in eccesso. Il risultato è una polpa dolce con qualche punta di acidità ravvivata dal fiordilatte di Latteria Sorrentina e smorzata dalla sapidità della spolverata di parmigiano. Una pizza cotta alla perfezione con un leggero crunch sui bordi che prendono il colore del caramello.
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Il primo morso scompare e avvolge il palato con un topping centrato ed equilibrato. Arrivati al cornicione non si può far a meno di notare la croccantezza che porta a fare naturalmente la scarpetta. Impasto ben idratato e super leggero (ed anche molto digeribile come testimonia la notte). Una grande margherita che spalanca le porte del mito partenopeo dinanzi alla reggia di Caserta.
2. La pizza Capricciosa
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Porcini, carciofo di Pertosa, prosciutto cotto azienda agricola D’Angelo, salame Napoli, Fiordilatte di Agerola, polvere di olive caiazzane, olio EVO frantoio Sangiovanni Caiazzo (12,50 €).
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La Capricciosa della pizzeria La Bolla a Caserta si chiama Il Capriccio di Simone. Una pizza che Simone De Gregorio è riuscito a modellare sulla propria storia eliminando le superficialità che la rendono una svuota frigo. La base è bianca per eliminare i picchi di acidità del pomodoro ma anche per non creare il malefico mappazzone.
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I carciofini di Pertosa sono trattati e preparati da crudi. Lavorati per più di 24 ore per avere un prodotto da poter utilizzare su 2 pizze: oltre alla capricciosa li troverete in abbinamento con le patate. Messi a insaporire, simil stufati e poi trifolati: tutto viene già raccontato dal profumo ma soprattutto al sapore armonico. Il forte profumo si mescola a quello dei porcini freschi, spadellati, che danno una intensa personalità.
Ancora, le olive: sia in polvere (le Caiazzane) sia a pezzettini piccoli a condire i carciofi. La nota amara è spiccata ma profonda e piacevole. I salumi sono prosciutto cotto e salame. Altri due fiori all’occhiello di questa pizza perché il salame di Bracigliano tagliato a listerelle sembra quasi fritto e dona lo spirito croccante con il giusto tenore di grasso. Il prosciutto cotto, inserito a metà cottura così da avere sia la parte sapida che la parte affumicata al morso, è disposto a fette ma stracciate così da non fare effetto lenzuolo e lasciare intuibile la qualità. Insomma, è una capricciosa smart che piacerà anche a chi non è un habitué di questa pizza. Ancora una volta cottura impeccabile per un morso perfetto.
3. Spicchio di Assoluto di mela annurca
Con mela in quattro consistenze (5,50 €)
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La scelta del pizzaiolo va su una pastry pizza. Simone De Gregorio sfrutta il campo libero e ci colpisce giusto al centro delle papille. La pizza Assoluto di mela annurca ha diversi assi nella manica. Le croccantezza di questa pizza si avverte a colpo d’occhio.
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Poi gioca con le 4 consistenze di mela (gel, chips, confettura e mela fritta) rendendo il morso sempre sorprendente per texture, profumo e dolcezza. La doppia cottura si sposa benissimo con questo topping arricchito da zucchero a velo e cannella che ricorda un po’ una torta di mele ma anche uno strudel. Il profumo è inebriante e fa tantissimo perché prepara il palato: dolce e acido, mai stucchevole. Mordendo si sente prima il crunchy, si affonda nel cremoso per poi finire nelle consistenze crispy della sfoglia di mela e in quella corposa dei cubetti saltati. Una pizza che valorizza un elemento semplice e tipico del territorio come la mela annurca. Non ha zuccheri aggiunti, è senza lattosio e si può chiedere senza glutine oltre ad essere zero waste poiché si utilizzano tutte le parti della mela.
Le altre pizze dolci
Sicuramente la pizza con la mela è il cavallo di battaglia della pizzeria La Bolla. Anche se troverete in carta altre pizze dolci che variano al variare delle stagioni. Come la croccante alle amarene (5,50 € a spicchio), ispirata al gelato preferito di Simone. La tre agrumi e due cioccolati (5,50 € a spicchio), un tributo al cannolo siciliano con ricotta eccellente e cioccolato fondente purissimo che ingolosisce ed esalta i tre agrumi. La pizza con impasto al cacao e crema di nocciole fatta in casa, la goliardica “Flurry bolla” (6 € a spicchio) al caramello salato o la divertente Conciata di Nicola” (6,50 € a spicchio), rifacimento dolce di una margherita che omaggia il conciato Romano e la confettura dolce di pomodoro.
Allo studio ne ha altre e quindi il consiglio è dare un’occhiata alla sezione delle pizze dolci.
Fritti e dolci che non fanno punteggio per la pizzeria La Bolla a Caserta
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Oltre alle nostre tre pizze, ci siamo lasciati andare a qualche extra: un misto di fritti chiamato “doje fritture“ (8,50 €) che comprende crocchè di patate, lasagna emiliana fritta, supplì al ragù, frittatina funghi e tartufo by Matese; poi una frittatina aglio e uoglio e scampi (6 €) ed una ulteriore pizza in doppia cottura “oltre la marinara” (14€).
Fritture egregie, croccanti e per nulla untuose. Il crocchè ancora una volta è sintomo puro della napoletanità di Simone.
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La lasagna emiliana fritta è un omaggio a Bologna con il ragù di macinato e la sfoglia di pizza.
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Il supplì con riso Carnaroli ed il ragù di Raffaele (12,50 €) e il consiglio è provare la scarpetta nel ragù.
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La frittatina funghi e tartufo ha pappardelle squisite e pur essendo il fritto che sulla carta meno convinceva è stato alla fine quello che ha maggiormente sorpreso.
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La frittatina aglio olio e peperoncino vede una panatura al pane panko super crunchy con all’interno uno spaghettone quadrato non cremoso ma giustamente avvolgente. Un fritto completato con una tartare di scampi profumata agli agrumi che fa venir voglia di continuare il pasto.
La pizza Oltre la marinara della pizzeria La Bolla a Caserta
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
E poi la Oltre la marinara. La novità è che ora è una pizza in doppia cottura: sono state infatti eliminate le cotture a vapore, trasformando tutte le 3 cotture in 2 cotture con l’intento dichiarato di incrementare la croccantezza. Questa pizza è un inno al pomodoro, lo si trova in varie consistenze e colori che nel loro insieme sono umami. A regolare la sapidità ci pensano filetti di alici carnosi.
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A fine pasto Simone ci ha omaggiato di un assaggio di una nuova creazione: una tartelletta di frolla salata al cacao con confettura di pomodoro, ricotta di pecora, limone candito, meringa affumicata. Un vero e proprio dolce da ristorazione con una deviazione sull’amaro e la spinta della confettura e del limone. Che il gusto di una margherita bruciata: un dolce esagerato!
La Bolla. Via Acquaviva, 24 (traversa via Archivio). Caserta. Tel.+393938519393. Facebook. IG.
La pizzeria La Bolla a Caserta si è classificata all’8° posto nella classifica 2024 ed è entrata nella selezione del Campionato della Pizza 2025 che mette in classifica le migliori pizzerie in Campania.
PS. La posizione della pizzeria nella Classifica del Campionato 2025 si conoscerà al termine delle gare e dell’accesso alla Finalissima.
Le schede delle pizzerie del Campionato della Pizza 2025
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