Da Michele a Palermo, com’è la pizzeria che porta Napoli in Sicilia
Non vorrà spodestare lo sfincione da mangiare a Santa Rosalia, ma San Gennaro dà una mano alla pizza a ruota di carretta. Non sono entrato in adorazione mistica né voglio risultare blasfemo, ma la pala luminosa all’ingresso della pizzeria Da Michele a Palermo si presta all’interpretazione. Santificare il rito della pizza napoletana in terra palermitana sembra l’annuncio appena si varca il cancello e si sale la scalinata. Una sorta di promessa di beatitudine per gli appassionati della pizza.
L’ascensione nella serata di sabato ha qualcosa di eretico. Ma l’orario antelucano che si confonde con il tardo pomeriggio è viatico per evitare il rito della fila che – stranamente – non c’è. L’eresia è che qui a Palermo l’Antica Pizzeria da Michele in the World accetta prenotazioni. Non c’è fila perché il libro mastro delle prenotazioni dice che, ahimè, i tavoli sono tutti belli che occupati.
“C’è solo un tavolo nel giardinetto ai piedi della scala”, accenna il cameriere accanto alla cassa. Preso. La pioggia di questo avvio di marzo ha lasciato spazio a un’ampia schiarita. E la temperatura è mite quasi fosse già arrivata primavera. Tant’è che, sotto gli occhi sbalorditi della commensale, ripongo anche il cappotto sulla sedia vuota. Pur senza copertura si sta da dio.
Come sono le pizze
Veloce e leggera arriva la cameriera che chiede se abbiamo deciso. Eh già, perché qui alla pizzeria da Michele a Palermo non c’è solo Margherita e Marinara (o Marita – mezza margherita e mezza marinara). Eresia dalle parti di Forcella che si consuma nelle altre 50 sedi all’infuori della casa madre napoletana. La lista cortissima di 3 pizze, 4 se aggiungiamo la doppia mozzarella, è solo di Forcella. Anche a Salerno c’è varietà impensabile per i cultori della pizza come ai tempi che s’arricordnn o cipp’ a Furcella. Qui comunque si va anche fuori stagione con la Nerano 2.0 (innovativa?)
La scelta alla fine è per la tradizione. Nel senso di farcitura che l’impasto è quello di sempre.
Una marinara – che come ricorda il menu è con olio di semi (ma a questa eresia non ci fa più caso nessuno) e una novità (per Michele) cioè l’altrettanto tradizionale provola e pepe.
L’impasto di Michele a Palermo è praticamente uguale a quello della sede napoletana da cui tutto è partito. Saranno uguali anche i fornitori. Giusto un po’ indietro la cottura ma non del fondo, anzi.
Più pallida sul fondo la provola e pepe e con qualche traccia di farina. La provola non fila ma probabilmente non ne ha avuto nemmeno il tempo per la rapidità dell’infornata.
Bando alle ciance: personale gentilissimo, giardinetto invitante, scala da tempio della pizza come recitano le magliette, sala di bella fattura a guardarla. Ultima e non per ultima, una pizza che ricorda Napoli. Buona come al solito.
Voto: 7/10
Menu e prezzi di Michele a Palermo
Marinara con pomodoro, origano, aglio e olio di semi € 8,00
Margherita da michele € 9,00
Marita metà margherita, metà marinara € 8,50
Cosacca € 8,50
Napoletana € 12,00
Bufalina € 12,00
Datterino € 13,00
Diavola € 12,00
Cotto e funghi € 12,00
Salsiccia e friarielli € 13,00
Mortadella special € 14,00
Parmigianella € 13,00
Calzone € 13,00
Pizza fritta € 13,00
Primavera con prosciutto crudo, rucola, fior di latte, grana e olio evo € 13,00
Nerano 2.0 € 13,00
Provola e pepe € 10,00
Focaccia olio e origano € 3,00