Il gusto della beneficenza non ha frontiere
Roma. Un successo. Il CCCP, ovvero Circolo Conviviale Colonna Pugliese, e la Brigata Romana hanno messo a sedere più di 60 persone raccogliendo più di 8 mila euro da destinare a Medecins Sans Frontières. Tra pranzo (delizioso) e asta dei vini (con prologo web sul forum del Gambero Rosso) i nostri, rossi e giallo-rossi, possono dichiararsi soddisfatti. Arcangelo Dandini (l’Arcangelo, Roma), Beppe Schino (Perbacco, Bari), Dino De Bellis (l’Incannucciata, Roma), Franco e Catia Solari (Trattoria dei Mosto di Conscenti di Ne, Genova) e Luciano Lombardi con Mimma (Vignadelmar, Monopoli) hanno riempito anime e panze degli avventori.
Ancora una volta il web gastrofanatico si conferma collettore di idee e di iniziative dimostrando che blog e forum se maneggiati con cura e amore possono regalare momenti di gioia e convivialità. Parterre molto trasversale (al mio tavolo c’era una coppia nippo-belga) con la presenza del diciottene più incallito quanto a parannanza, Lorenzo Linguini, e Andrea Petrini. Daniela SenzaPanna ha provveduto a dare una mano in cucina sbucciando per Dino con tanto di parannanza in jens molto griffata, mentre Rossella, oltre ad aver indossato quella customizzata, ha anche preparato biscotti come gadget per i partecipanti. Tutta l’attenzione, però, era per gli infiltrati della locale azienda sanitaria che cercavano il pelo nell’uovo nella preparazione arcangiolesca. Marcerà o non marcerà la trippa tutta uova e niente trippa dell’immarcescibile Oste di Prati, al secolo Arcangelo Dandini?
Assediati da cotanto dubbio abbiamo iniziato le danze con un antipastino preparato da Beppe Schino Mirko (a proposito, auguri ancora, per il compleanno a Beppe) che ha sfornato uno sformatino di broccoli con julienne di capocollo di Martina Franca (presidio Slow Food), stracciatella e olio affiorato. Julienne si è rivelata essere una bella ragazza in carne che ha sposato il partito dei broccoli andando a nozze con una stracciatella di burrata che, invito rivolto a quanti guardano con sufficienza altolocata questa bontà, ha dato un grande avvio al pranzo. La nota dell’olio in affioramento ha contribuito a rendere ancora più preziosa la portata.
E se c’è chi dice che la stracciatella è un troppo abusato, cosa avremmo dovuto dire dei cannelloni di Catia (e Franco) Solari? La signora di Conscenti di Ne ha utilizzato panna in un piatto delittuoso per la sua bontà. Oltre ad aver deviato dalla sua credenza la SenzaPanna, ha trasformato 60 e più commensali in altrettanti aspirapolvere. Senza contare che i due osti romani hanno improvvisato un corpo a corpo sull’unico cannellone scampato alla furia omicida. Gli assenti potranno annotare che i cannelloni di cavolo nero in salsa di formaggio della Valgraveglia sono realizzati con farina di mais e salsiccia e conditi con pane, panna, pinoli, maggiorana, erba cipollina.
Dino De Bellis giocava in casa (è il patron dell’Antica Osteria L’Incannucciata) e ha riportato tutti i romani a spasso nell’Agro Romano con un’indiavolata Vignarola. Piselli freschi, fave, carciofi, cipollotto fresco, guanciale e pecorino su maltagliati impastati con semola rimacinata e acqua hanno riportato la banda gastrofanatica a spasso per campi come si usava qualche quarto di secolo fa. Segreto subito da svelare: il grasso della cottura del guanciale finisce tra fave, piselli e carciofi.
Ma ci si poteva accontentare solo del ritorno alle tradizioni campestre di un Ostedeperiferia? Nooooooo. E infatti l’Ostedercentrostorico è andato giù di storia proponendo la finta trippa, ovvero quel piatto che nella Roma papalina i concittadini di San Pietro avevano messo su per rispettare l’imposizione di non mangiare carne durante la Quaresima. Le proteine le andavano a cercare nelle uova in un piatto che è cucinato con gli ingredienti utilizzati per la trippa e con l’apparenza della trippa. Quindi, pecorino, pomodoro, menta e noce moscata per una sana e gustosa passeggiata sul fegato (meglio tacere sul quantitativo delle uova trippate…).
E finalmente la firma dell’Oste più a Est che si conosca. Luciano, patron del Vigna del Mar, che da Monopoli è andato a Berlino per rassicurare tutti che di muri se ne vedono e sono pure tanti. L’esponente più in vista (per dimensioni e colore – rosso) del CCCP ha dato mandato a Mimma di preparare il dessert. Una Saint Honoré che ha stroncato le ultime pallide resistenze di stomaci che hanno avuto un’altra giornata di grande godimento.
Solo dopo un rinvigorente caffè anti-ciccagna è stata aperta l’asta con rimbalzi anche sul web. “Vorremmo far diventare l’iniziativa un appuntamento annuale”, spiega Luciano Lombardi al telefono stamattina. “Le premesse ci sono e l’asta sta in pratica continuando anche in via telematica con alcune bottiglie”. Bene, non resta che mettere in calendario il Pranzo con asta a favore di Medici Senza Frontiere anche nel 2011.
Foto: Vincenzo Pagano