La recensione di 5 pizze di TAC valutano ottima la pizzeria a Roma
Per voi che non c’è pizza migliore della napoletana, dovreste fare un giro a Roma nella pizzeria TAC, Thin and Crunchy, che Pier Daniele Seu e Valeria Zuppardo hanno aperto al Torrino. Alta e morbida o bassa e stesa al matterello qui trovano una terza via. Spicchio che si regge anche con farciture importanti, ma impasto sufficientemente idratato per non avere a tavola una sfoglia.
È la strada che in Campania esiste da tempo a Capri da Aurora e che Concettina ai Tre Santi ha fatto sua con qualche variazione (e un’ottima salsiccia e friarielli). E che da qualche anno alberga felicemente nella carta della pizzeria Gli Esposito a Salerno (finalista del nostro Campionato). La trovate tra l’altro nella versione romana alla carbonara che miete successi a molti chilometri dalla patria capitolina.
La pizza romana ha una nuova sede
Alla pizzeria TAC troverete una vera e propria antologia del genere messa a punto dal pizzaiolo che si divide tra questa nuova sede e quella iper conosciuta di via Bargoni a Trastevere. A proposito, segnate l’intenzione di Seu di riaggiornare la pizzeria in cui è nato il suo mito. Un intervento strutturale per dare un nuovo volto a una delle pizzerie più acclamate di Roma.
TAC forse non la conoscete. Ed è un bene per chi cerca un tavolo, un male per voi che non l’avete ancora messa nel mirino. Fatelo e vi troverete in un ambiente divertente e giocoso con allegria di colori e un po’ di rumore in più rispetto a Seu Bargoni. Anche se, ci spiegherà lo stesso Seu, è previsto un intervento per rimediare al rimbalzo sonoro delle grandi vetrate.
Conquista subito allo sguardo la pizzeria aperta in primavera per fare il punto sulla pizza romana. Lo fa con allegria e con una carta che invita alla scoperta. Lasciate perdere le classiche – basta con la margherita benchmark anche se è buona e se c’è la personalizzata con mix di pepi – e fiondatevi sul repertorio delle originali.
Come si mangia alla pizzeria TAC a Roma Torrino
Non prima di aver fatto un ripasso con i fritti. Supplì telefonato come vuole la tradizione romana, un anni ’80 con crema di scampi e bisque. E un “oliva ascolana” che gioca al contrario con le olive esterne alla panatura e una ricca spalla di maiale come ripieno.
Buonissimi.
Si va a giro con la pizza al centro e i 4 commensali a condividere. Scegliamo il tris (che diventerà scala reale) e lasciamo al banco l’ordine di uscita.
1. La pizza Angurinara
Arriva per prima l’Angurinara, crasi tra anguria e marinara (15 €). Non è una novità la farcitura perché è proposta già Da Seu Illuminati a Bargoni. Ma visto il successo, è stata introdotta anche qui alla pizzeria TAC. Effetto visivo da fetta di anguria bella fina con la crema di aglio nero a ricordare il frutto. Alla base abbiamo pomodoro arrosto e olio all’aglio punteggiata da pomodori confit, origano secco e fresco (molto bene le scelte vegetali), gel di anguria e peperoncino. La pizza va giù che è un piacere e il gioco con l’anguria è ben fatto.
2. La pizza Super Capricciosa della pizzeria TAC a Roma
Il 2024 per noi del Campionato della Pizza (in Campania) è stato anche anno della Capricciosa. Ormai più che rediviva nei menu da nord a sud dell’Italia. Alla pizzeria TAC troverete una robusta e performante Super Capricciosa. Seu la declina in bianco anche se il pomodoro c’è in guisa di crema di pomodori secchi. Base con una treccia vaccina, in evidenza l’uovo barzotto e poi mizuna, funghi champignon,
carciofini arrosto, prosciutto crudo, polvere di olive. Pizza che avrei visto benissimo nel Campionato. Segnatevela.
3. Ancora Super – di nome e di fatto – per alici e fiori di zucca
Twist per un classico, la pizza alici e fiori di zucca che qui alla pizzeria TAC diventa Super Fiori e Alici. E ne hanno ragione da vendere per chiamarla così con le tre consistenze di zucchine con la crema alla scapece godibilissima e con le alici di Cetara a bilanciare la dolcezza. La pizza perfetta da mangiare da soli con un calice di vino (noi abbiamo scelto il frappato di Arianna Occhipinti da una carta che sicuramente si farà strada).
4. Il blu di bufala che spacca con le fragole
Le pizze di Seu sono leggere per davvero e c’è spazio per un ulteriore assaggio. Ci aveva incuriositi la Strawberry Fields con la proposta del contrappunto tra fragole ed erborinato. Il blu di bufala di Quattro Portoni è sempre una garanzia di successo. In questa combo con i finocchi arrostiti, il fiordilatte, il pecorino e le fragole è vincente. Allungato anche dal pepe rosa. E quindi non fate sapere in giro quanto sta bene il formaggio erborinato con le fragole.
5. La torta al limone che diventa pizza alveolata alla pizzeria TAC
Ci vorrebbe un dolce e Pier Daniele Seu ha la proposta che chiude il cerchio. La pizza Keylime Pie (7 € la fetta, 35 € la pizza intera) mette insieme suggestioni di pasticceria su uno spicchio che si alza. Crema pasticcera al lime, doppia meringa flambata e in crumble, lime arrosto e in zeste. La giusta acidità per ripulire il palato e mandarvi a casa più che soddisfatti da una serie di assaggi centrati.
Ora potrete discutere al bar del social se la pizza romana sta lottando per affermare la sua superiorità con la proposta della pizzeria TAC, Thin and Crunchy, dei coniugi Seu.
Voto: 9,5/10