Agnello al forno. Avrete il coraggio di mangiarlo dopo questo video?
Due milioni di agnelli sono arrivati al capolinea con la Pasqua. Tanti saranno gli esemplari che approderanno alle tavole imbandite di questi giorni. La domanda è: chi resisterà, tra il popolo dei non veggie, alla parata di iniziative in loro favore? Ranghi serrati per chi si batte a favore di una cucina etica che metta al bando pratiche crudeli per soddisfare il palato di noi umani. Come per il foie gras. O, appunto, agnelli e capretti.
La mobilitazione prevede, tra l’altro:
- Una pubblicità choc dell’Ente Protezione Animali con gli auguri di Buona Pasqua più perfidi che si possano immaginare: Buona Pasqua a chi non mangerà i neonati. E sopra l’immagine di un agnellino con il ciuccio in bocca, adagiato sulla paglia in una confezione di polistirolo e cellophanato.
- Un video altrettanto choc degli attivisti di Animal Equality sull’uccisione degli agnelli.
- Il flash mob della domenica delle Palme quando, vestiti di bianco, tra le mani cartelli con su scritto “Non mangiarmi, lasciami con la mia mamma!“, animalisti e veggie si sono dati appuntamento per portare in giro per la città, davanti a impenitenti carnivori, il loro dissenso. E la loro proposta: adottare agnelli per salvarli da morte sicura.
- L’Agnello Day, sempre la Domenica delle Palme quando l’Ente Protezione Animali di Monza ha messo a disposizione dei bambini (i… commensali del domani) Stark, l’agnellino salvato dai volontari dell’associazione (e a disposizione di Stark le coccole dei più piccoli).
Per qualche altra iniziativa del genere basta scorrere le immagini pubblicate sul sito pascolo vagante, in un post che guarda la questione agnello dal lato del pastore e non convincerà i tanti che gli ovini li guardano solo in un banco frigo del supermercato. Ci troverete, oltre all’agnellino cellophanato, un’immagine della campagna animalista di ferrara veg con un cucciolo immortalato mentre è allattato artificialmente e la preghiera “Sono un cucciolo… aiutami“; un’altra del sito sai cosa mangi corredata dallo slogan pulp”Agnello al forno con sangue“. Oppure la foto del (finto) agnello appena nato, diffuso per intenerire il popolo dei sensibili senza guardare troppo per il sottile (ma è un cane non un agnello).
E ora, riuscirete a pensare ancora ad una ricetta dell’agnello alla pasqualina o di un carré al forno (rilanciato anche dal film La Cuoca del Presidente) o vi siete già convertiti alla causa animalista?