Carbonara, cacio e pepe, pajata a Il Marchese, osteria in Roma
Il Marchese è quello del film “Il Marchese del Grillo” di Alberto Sordi. Ispirazione libera per questa osteria di Roma in via di Ripetta che vuole fondere lo spirito dei ricchi che si concedevano lunghi pranzi e l’anima popolare del carbonaro che mangiava nelle osterie i piatti della tradizione.
Una “fusion” che si concretizza in un locale modaiolo senza eccessi con gli arredi proposti da D Factory Architecture&Design + Noses Architects: tavoli e sedie in legno, pareti antichizzate e banconi in marmo, ma anche stucchi sfarzosi, grandi lampadari in ottone e il divertissement del pavimento realizzato con vecchie cementine a scacchi bianchi e neri. Al centro, la cucina a vista collegata al bancone bar da un’ampia vetrata.
Ai fornelli dell’osteria c’è Daniele Roppo, giovane cuoco romano, chiamato dai proprietari Davide Solari e Lorenzo Renzi per un gioco del destino, essendo affittuario nella casa della mamma di uno dei due. I romani lo conoscono per aver frequentato la cucina del Propaganda ai tempi di Arcangelo Dandini e della stellata Stazione di Posta con Marco Martini.
Il menu è dunque di tradizione con qualche puntata eterodossa. Come la battuta di manza fassona in combo con la battuta di capperi, pomodori secchi e crema d’uovo che vuole anticipare il tema della carbonara (13 €). Molto buona.
E più performante del carciofo alla romana (8 €).
Divertente l’idea della scarpetta del marchese con tre salsiere per il ragù di cinghiale, pomodoro e basilico, sugo di guancia, ma non ne farei motivo di scelta del locale (13 €).
Andate, invece, di puntarelle. Ben eseguite tanto da averle richieste nuovamente come pre dessert (8 €).
Ma ecco i pezzi forti della cucina del carbonaro del Grillo.
Dalla carta, giocoforza scegliere la carbonara (qui la nostra ricetta scientifica) in omaggio a Gasperino anche se è rubricata come Carbonara del Marchese (13 €).
E con la carbonara, la cacio e pepe altro piatto cult della cucina romanesca che tutti cercano (sempre 13 €).
Ci sono ovviamente anche le cugine amatriciana e gricia, ma mi imbatto nella pasta romana della settimana (14 €): pajata. Gasperino non se la sarebbe fatta scappare.
In cucina, invece, scappa un po’ la mano del sale, ma le paste si fanno ben volere e la pajata è quella più equilibrata.
Altro giro di puntarelle e si passa direttamente al dolce senza farsi prendere dal richiamo delle polpette.
Una cupoletta di cioccolato fondente e la coppia tiramisù e tiramisù al pistacchio (tutti a 8 €) ben fatti.
Ci sarebbe anche da assaggiare i miscelati del cocktail bar guidato da Desire Verdecchia che punta sui “low abv” a basso contenuto di alcol e fa a meno delle proteine animali. Quindi niente albume o latte.
Ci torneremo perché la strada per arrivare a dire “io so’ io e voi nun ziete un…” è lunghetta per farsi spazio nell’affollato mondo delle carbonare e delle cacio e pepe romane, ma l’avvio è buono.
Vedremo.
Per ora beccatevi il menu in corso e l’indirizzo.
Voto: 7/10
Il Marchese – Osteria Mercato Liquori. Via di Ripetta, 162. Roma. Tel. +390690218872